CARTESIANA
Con GINO CURCIONE
e con ENZA DI BLASIO
Con GINO CURCIONE
e con ENZA DI BLASIO
omaggio ad Enzo Moscato
Regia GIANNI SALLUSTRO
martedì 28 gennaio, ore 20:30
Mercoledì 29 gennaio, ore 20:30
Mercoledì 29 gennaio, ore 20:30
Teatro Instabile Napoli
Vico del Fico al Purgatorio 38
Vico del Fico al Purgatorio 38
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(WhatsApp): 3383015465
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Costo €15,00
Durata 70 minuti
Durata 70 minuti
“Cartesiana” è in scena con tre i monologhi che formano il corpus dello spettacolo: “ Cartesiana” , “Spiritilli” e “Re Bomba” .
In scena con Curcione ci sarà Enza Di Blasio e gli attori dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema.
Le tre storie raccontano il nostro paese, la nostra città mettendone a nudo le contraddizioni, i fatti e misfatti raccontati, come diceva Moscato, in “quel grumo di acceso irriverente sangue che ci viene dalla Lingua, la lingua napoletana. Che ho voluto conservare il più possibile intatta, anche nelle inevitabili contaminazioni….”.
Un omaggio il nostro – dichiara Gianni Sallustro – inserito nella rassegna “We love Enzo”organizzata da Claudio Affinito che vuole portare in scena alcuni testi chiave di Moscato. I testi sono Interpretati da Curcione che ha conosciuto molto bene Enzo Moscato e che ha diviso con lui la scena tante volte comprendendo appieno il suo modo di fare teatro e di intenderlo. In questo lavoro ho voluto che i testi fossero letti in una chiave un po’ cinematografica, con frequenti dissolvenze, che portano lo spettatore all’interno delle parole evidenziandone la forza e lo spessore.
“Cartesiana” è considerato, linguisticamente, uno dei punti più estremi e spericolati della drammaturgia di Enzo Moscato, l’iperbolica vicenda, scritta negli anni ‘80, delle peripezie odisseiche dei tre trans partenopei, Cartesiana, Miss Inciucio e Cha-Cha-Cha, alla ricerca di un’identità sessuale, certa e duratura, che a loro balugina dalla mistico-trasformazionale clinica/santuario, di stanza nell’iberica Azuléjos, è ormai divenuto un piccolo classico del teatro contemporaneo, una sorta di post-moderno e sgangherato ‘racconto di formazione’ (alla stregua dell’americano e celeberrimo ‘Portnoy’s Complaint’ di Philip Roth) che hanno preso ad amare non solo, ovviamente, i cosiddetti ‘diversi’ ma anche i cosiddetti ‘normali’ od ortodossi delle regole ontologico – sessuali.
“Spiritilli”, tratto da “Scannasurice” poi ripreso in “Occhi gettati” dallo stesso Moscato, è la storia dell’incontro dell’umano e del familiare con l’elemento mitico e favoloso che da sempre a Napoli abita i cuori e le case: storia di fantasmi che mentre visitano, arricchendole, le vite degli umili e dei diseredati, allo stesso tempo le stravolgono fino allo sconvolgimento catastrofico.
“Re bomba” , tratto da “Partitura” di Moscato e ripreso in “Rasoi ” con la regia di Martone e Servillo, va a raccontare il disagio di un popolo nei confronti della nobilta’ . “Re Bomba” racconta il malessere della plebe rappresentata da un cuoco- macellaio nei confronti di Ferdinando IV e Maria Carolina .
Il linguaggio utilizzato da Moscato e’ un barocco degradato , frantumato e reinventato dallo stesso Moscato distinguendosi prepotentemente nella drammaturgia contemporanea
In scena con Curcione ci sarà Enza Di Blasio e gli attori dell’Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema.
Le tre storie raccontano il nostro paese, la nostra città mettendone a nudo le contraddizioni, i fatti e misfatti raccontati, come diceva Moscato, in “quel grumo di acceso irriverente sangue che ci viene dalla Lingua, la lingua napoletana. Che ho voluto conservare il più possibile intatta, anche nelle inevitabili contaminazioni….”.
Un omaggio il nostro – dichiara Gianni Sallustro – inserito nella rassegna “We love Enzo”organizzata da Claudio Affinito che vuole portare in scena alcuni testi chiave di Moscato. I testi sono Interpretati da Curcione che ha conosciuto molto bene Enzo Moscato e che ha diviso con lui la scena tante volte comprendendo appieno il suo modo di fare teatro e di intenderlo. In questo lavoro ho voluto che i testi fossero letti in una chiave un po’ cinematografica, con frequenti dissolvenze, che portano lo spettatore all’interno delle parole evidenziandone la forza e lo spessore.
“Cartesiana” è considerato, linguisticamente, uno dei punti più estremi e spericolati della drammaturgia di Enzo Moscato, l’iperbolica vicenda, scritta negli anni ‘80, delle peripezie odisseiche dei tre trans partenopei, Cartesiana, Miss Inciucio e Cha-Cha-Cha, alla ricerca di un’identità sessuale, certa e duratura, che a loro balugina dalla mistico-trasformazionale clinica/santuario, di stanza nell’iberica Azuléjos, è ormai divenuto un piccolo classico del teatro contemporaneo, una sorta di post-moderno e sgangherato ‘racconto di formazione’ (alla stregua dell’americano e celeberrimo ‘Portnoy’s Complaint’ di Philip Roth) che hanno preso ad amare non solo, ovviamente, i cosiddetti ‘diversi’ ma anche i cosiddetti ‘normali’ od ortodossi delle regole ontologico – sessuali.
“Spiritilli”, tratto da “Scannasurice” poi ripreso in “Occhi gettati” dallo stesso Moscato, è la storia dell’incontro dell’umano e del familiare con l’elemento mitico e favoloso che da sempre a Napoli abita i cuori e le case: storia di fantasmi che mentre visitano, arricchendole, le vite degli umili e dei diseredati, allo stesso tempo le stravolgono fino allo sconvolgimento catastrofico.
“Re bomba” , tratto da “Partitura” di Moscato e ripreso in “Rasoi ” con la regia di Martone e Servillo, va a raccontare il disagio di un popolo nei confronti della nobilta’ . “Re Bomba” racconta il malessere della plebe rappresentata da un cuoco- macellaio nei confronti di Ferdinando IV e Maria Carolina .
Il linguaggio utilizzato da Moscato e’ un barocco degradato , frantumato e reinventato dallo stesso Moscato distinguendosi prepotentemente nella drammaturgia contemporanea